Qui il cibo non viene ferito, ma rinasce felice nelle tavolozze colorate del buon gusto, quando l’appetito formula alla bella vetrina quella ricorrente domanda: Cosa c’è oggi di buono? Ci sono zuppe vellutate, erbe saltate, caponate combinate, frittate farcite, olive cunsate, formaggi speziati, salumi infuocati, ortaggi grigliati, bolliti, infornati.
Il tutto che parla nel dialetto aromatico di quei piccoli cibi alleati del pane e del vino che fanno l’allegria loquace del mangiar mediterraneo. Formule del gusto che, nella varietà, si ricombinano nell’unicità del punto d’incontro, spuntini di mezza mattina, paste gaudenti del mezzogiorno, merende salate e dolci panini, filetti di pesce in un mare d’essenze che navigano dal porto grande al porto piccolo del pranzo e della cena.  Insomma una cucina che riconosce la propria identità e costruisce i grandi piatti dell’abbondanza con le piccole tessere della modica quantità, come giusto bersaglio per i rapidi strali dell’appetito che saetta dal bell’arco di tutte le Ore.
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